Le monete normanne del Museo

Succedono nota non soltanto cronologicamente alle emissioni bizantine (nr. 1-34) e arabe (nr. 35, qui non trattata), ma si riconnettono ai loro predecessori anche riguardo alle denominazioni e alla scelta die motivi. Nell´economia monetaria si riproduce dunque in piccolo quanto si può constatare nell´arte figurata e nell´architettura: l´equilibrata combinazione di elementi delle due culture, cui vennero aggiunti anche alcuni tratti tipicamente normanni (testa di leone, palma nei nr. 47 e 49; raffigurazioni di cavalieri in emissioni calabresi)monetenormannefoto1mn. I presupposti tecnici per il conio di monete erano forniti da un lato dalle zecche arabe di Sicilia, dall´altro dalla predominante circolazione di monete bizantine in Calabria e Puglia nota , due territori che continuarono ad appartenere all´impero d´Oriente fino al 1060 o al 1071 (caduta di Bari). La ripartizione lì consueta in moneta aurea e moneta di rame viene mantenuta. Il massimo valore è adesso però il quarto di dinar arabo (rubai) di 1,05 gr. con una percentuale d´oro di circa il 68 per cento, chiamato tari. Questo valore, decisamente inferiore rispetto al solidus/nomisma rese il tari più facilmente adoperabile nel commercio. Il follaro di rame (di 3-4 gr.) costituiva l´unità di base; dietro di esso, anche soltanto sul piano liguistico, é chiaramente riconoscibile il modello bizantino. Una riforma monetaria del 1140 introdusse inoltre il Ducalis d´argento (ca. 2,8 gr.), il follaro venne ridotto a 2 gr.; 72 follari corrispondevano a un tari. Guglielmo II operò poi un´ulteriore riforma, diminuendo leggermente il peso del tari, fra le monete di rame un pezzo pesante (forse un sostituto per l´argento che scarseggiava?) di 10-12 gr. venne ad aggiungersi al normale follaro.

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I 38 pezzi conservati nel museo, monete sia d´oro che di rame, si estendono cronologicamente da Ruggero II (1112—1154, fino al 1130 come conte/comes, poi come re, nr. 36-44) fino a Tancredi (1190-1194, nr. 48): Tutte sono di conio siciliano e provengono dalla zecca di Messina (ad eccezione forse del nr. 36/4 di Palermo) nota Da notare invece l´assenza di emissioni di Ruggero (1072-1101) e – tranne il nr. 41 – dei primi anni de regno di Ruggero II. Questa circostanza è particolarmente degna di rilievo poiché il castrum Sanct Marci, edificato nel 1061, fu la prima base normanna in Sicilia; l´insediamento circostante, precedentemente chiamato Demenna, con il suo centro spirituale S Filippo di Fragala raggiunse uno sviluppo notevole proprio sotto Ruggero I. Il periodo della reggenza della sua vedova Adelasia (dal 1101) per il minorenne Ruggero II è addirittura da considerare come la fase più significativa in assoluto di questa località, anche se essa non sembra avere avuto nessuna ripercussione in campo monetario. Una possibile spiegazione per questo fenomeno potrebbe essere il numero complessivamente molto limitato di emissioni sotto Ruggero I, il che fa pensare ad uno sviluppo inizialmente molto lento dell´economia monetaria di stampo normanno in generale nota .


 monetenormannefoto36 4Nr. 36/4 Tari di Ruggero II (1112-1154) da Palermo o Messina (1140-1154). Av al centro due punti/gocce („pellets“) comprese in un cerchio da cui si diparte in direzione radiale una decorazione di linee (raggi?) iscritti in un ulteriore cerchio, due iscrizioni circolari concentriche in arabo, all´interno „Re Ruggero potente per grazia di Dio/Allah“, all´esterno, (a stento conservata), probabilmente menzione della zecca; Rv croce su asta, nei bracci di essa iscrizione greca I(esou) s Ch(risto)s nika (cfr. sopra, nr. 34), iscrizione circolare araba (frammentaria) (Ph. Grierson – L. Travaini, Medieval European Coinage, XIV: Italy [III] [South Italy, Sicily, Sardinia]. Cambridge University Press 1998, 119, 622, nr. 200).


Nr. 37 Tari di Ruggero II (1112-1154) da Messina (1141-1154). Av in centro un punto /goccia („pellet“) compreso in un cerchio da cui si diparte in direzione radiale una decorazione di linee (raggi?) iscritti in un ulteriore cerchio, due iscrizioni circolari concentriche in arabo, all´interno „Re Ruggero, potente per grazia di Dio”, all´esterno (frammentaria) menzione della zecca e data; Rv croce su asta, nei bracci di essa iscrizione greca I(esou)s Ch(risto)s nika (cfr. sopra, nr. 34), iscrizione circolare araba (Menzione della zecca e data) (Grierson – Travaini 119, 625, nr. 208-209).


Nr. 38 Follaro di Ruggero II (1112-1154) da Messina (ca. 1127 o prima-1130). Av figura eretta del conte in ornato imperiale bizantino, coronato, col globo crucifero nella mano sinistra e una lunga croce nella destra, a sinistra iscrizione R(uggero) II; Rv Cristo in trono (Grierson – Travaini 109, 618, nr. 162-164).


Nr. 39 (3 pezzi) Follaro di Ruggero II (1112-1154) da Messina (1145/46). Av croce con ornamento ottagonale in centro, all´interno una stella, iscrizione circolare araba „ per ordine di re Ruggero il sublime“; Rv in centro un cerchio da cui si diparte un´iscrizione araba ripartita in sei raggi (menzione della zecca e data) (Grierson – Travaini 123, 626, nr. 221-225).


Nr. 40 Follaro di Ruggero II (1112-1154) da Messina (1138/39). Av iscrizione araba su quattro righe „Re Ruggero, il sublime, potente per grazia di Dio“, al di sotto data in cifre arabe 533; Rv busto di Cristo con iscrizione greca I(esou)s Ch(risto)s (Grierson – Travaini 622, nr. 197).


Nr. 41 Follaro di Ruggero II (1112-1154) da Messina (1112-1127) di forma concava ad imitazione di monete bizantine contemporanee. Av figura del conte in trono, alla sua destra iscrizione R(uggero) II; Rv busto di Cristo con iscrizione Cesus (Grierson – Travaini 618, nr. 154-161).


 monetenormannefoto42 3Nr. 42 (5 pezzi) Follaro di Ruggero II (1112-1154) da Messina (ca. 1130-1138). Av figura del re seduto, iscrizione circolare greca Rogerios anax (= Ruggero, il sovrano); Rv croce con iscrizione come nr. 37 fra i bracc di essa (Grierson – Travaini 112-113, 620, nr. 180-182).


 Nr. 43 (2 pezzi) Follaro di Ruggero II (1112-1154) da Messina (ca. 1130-1138). Figura eretta del re con scettro, iscrizione verticale in greco Rogerio(s) rex; Rv croce con iscrizione di forma circolare in greco + I(esou) s + Ch(risto)s + ni + ka (Grierson – Travaini 112-113 620, nr. 178-179).


 monetenormannefoto44 1Nr. 44 (5 pezzi) Follaro di Ruggero II (1112-1154) da Messina (1141/1142). Av iscrizione araba su tre righe „coniata per ordine del re“; Rv iscrizione araba (menzione della zecca e al disotto quella dell´anno in cifre arabe 536 (Grierson – Travaini 122-123, 626, nr 217-220).


 Nr. 45 (10 pezzi) Follaro di Guglielmo I (1154-1166) da Messina (1155). Av iscrizione in un cerchio Rex W (ilhelmus), iscrizione circolare araba (menzione della zecca e data); Rv la Vergine Maria col bambino iscrizione greca M(ete)r Th(eo)u (= madre di Dio) (Grierson – Travaini 128, 632, nr. 286-289).


Nr. 46 (2 pezzi) Follaro di Guglielmo II (1166-1189) da Messina. Av iscrizione in un cerchio Rex W(ilhelmus) s (e)cu(ndu)s, iscrizione circolare frammentaria operata in urbe Messane; Rv iscrizione araba su tre righe „Re Guglielmo II“, iscrizione circolare araba (frammentaria) „coniata per ordine del potente e sublime re“ (Grierson – Travaini 135, 643, nr. 401-409).


 monetenormannefoto47 1Nr. 47 (2 pezzi) Follaro pesante di Guglielmo II (1166- 1189) da Messina. Av testa di leone bordata di perle; Rv palma con frutti (Grierson – Travaini 135, 644, nr. 425- 431).


 monetenormannefoto47 2Nr. 48 (2 pezzi) Follaro di Tancredi (1190-1194) da Messina (1191-1193). Av iscrizione araba in due righe „Re Tancredi“; Rv iscritto in un cerchio rex, all´esterno d Pagina 4 di 5 file:///C:/Programmi/inbaraf/approfondimenti/CD%20San%20Marco/SM4101/Monet... 16/01/2015 questo iscrizione circolare Rogerius (si intende suo figlio e coreggente) (Grierson – Travaini 137, 649, nr. 447- 448). Nr. 49 (2 pezzi) Follaro (leggero) di Guglielmo II (1166- 1189) da Messina. Av iscrizione araba su tre righe „Re Guglielmo secondo“; Rv testa di leone bordato di perle (come Av nel nr. 47) (Grierson – Travaini 135, 646, nr. 432-437).


 

Ewald Kislinger Vienna

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